Le
impostazioni del BIOS da modificare per effettuare l'overclock
di un PC con CPU Athlon64
Bloccare le frequenze dei bus AGP, PCI, PCI-E
Su alcuni dei primi modelli di schede madri per Athlon64, come
ad esempio Asus K8V-X, i divisori di AGP e PCI erano fissi. Pertanto,
aumentando il CdR si causava inevitabilmente l'aumento delle frequenze
dei bus AGP e PCI, i quali, assieme alle periferiche collegate
ai bus, mal sopportano frequenze superiori rispettivamente di
75 e 37,5MHz.
L'assenza in quelle schede madri del cosiddetto "AGP/PCI
Fix" limitava di molto le possibilità di overclock,
perché il CdR non poteva essere impostato a valori che
compromettessero la stabilità dei bus AGP e PCI.
Fortunatamente, molto presto, in quasi tutte le schede madri
il suddetto "AGP/PCI fix" venne implementato. Più
precisamente, nei BIOS è ora presente un'opzione che permette
di avere frequenze dei bus AGP e PCI "fisse" (fixed),
indipendentemente dal CdR; sui modelli con bus PCI-E è
presente, in aggiunta, un'impostazione specifica.
Nel seguito di questa spiegazione si darà per scontato
che il "blocco" delle frequenze dei Bus AGP, PCI e PCI-E
sia attivo, dato che, in caso contrario, aumentando il CdR
si finirebbe presto con l'ottenere un sistema instabile.
Velocità DDR e frequenza di clock: mettiamoci d'accordo
Mettiamoci d'accordo almeno noi, perché nel mondo dell'informatica,
da quando è stata introdotta la tecnologia DDR (Double
Data Rate), che usa sia il fronte di risalita che quello di discesa
del segnale di clock, la confusione regna sovrana.
Il fatto è che, laddove viene utilizzata la tecnologia
DDR, la frequenza del segnale di clock viene "sfruttata"
il doppio; abbiamo così che con un clock di 133MHz
il "clock equivalente" DDR è di 266MHz, mentre
con una frequenza di clock di 200MHz, il "clock equivalente
DDR" è di 400MHz (DDR 400), e così via.
Purtroppo, per la legge di mercato (per cui i numeri grandi fanno
vendere di più di quelli piccoli), i produttori di componenti
hardware in generale, e di memorie in particolare, preferiscono
usare numeri e sigle che fanno riferimento al "clock equivalente",
mentre capita spesso che programmi diagnostici (come CPU-Z) o
tools di tweaking (come ClockGen) riportino o facciano riferimento
alla frequenza di clock effettiva.
Capire se un numero riferito alla frequenza di lavoro RAM rappresenta
la velocità "equivalente DDR" o la frequenza
di clock non è sempre facile, soprattutto quando siamo
di fronte a valori che possono sembrare plausibili per entrambe
le letture.
Prendiamo ad esempio un valore di 400MHz; fino ad alcuni anni
fa poteva essere abbastanza ovvio ritenere che si trattasse di
una frequenza DDR, "equivalente", perché ancora
non esistevano schede madri in grado di reggere clock così
elevati e nemmeno RAM in grado di sostenere un'eventuale frequenza
equivalente di 800MHz DDR.
Oggi le cose stanno diversamente e 400MHz potrebbe essere sia
il clock reale di una moderna scheda madre (in overclock), sia
la frequenza DDR equivalente di un modulo di RAM DDR.
Ora, a scanso di equivoci, e per uniformità con quanto
visualizzato da CPU-Z e ClockGen, in questa spiegazione tutti
i valori di clock sono riferiti alla frequenza "reale";
qualora si faccia riferimento alla frequenza equivalente DDR,
il valore verrà accompagnato dalla sigla "DDR".
"Memclock to CPU Ratio": il Divisore Fittizio
Certo sarebbe molto facile variare la frequenza di lavoro della
memoria potendo agire sul divisore tra CPU e RAM; sfortunatamente
un Divisore RAM fisso, impostato da BIOS, imporrebbe pure un "Moltiplicatore
CPU" fisso (in caso contrario, con il variare della frequenza
CPU varierebbe in maniera insostenibile pure la frequenza RAM),
e questo renderebbe impossibile la variazione dinamica della velocità
CPU e della tensione di alimentazione in funzione del carico di
elaborazione: in poche parole, niente "Cool'n Quiet"
e niente risparmio energetico.
Il Divisore RAM, quindi, è per sua natura "dinamico"
e viene impostato in automatico in funzione del moltiplicatore
CPU attivo e di un fittizio divisore tra CdR e RAM; quest'ultimo
è "fisso" e può essere modificato via
BIOS, dall'aspirante overclocker, scegliendo tra una lista di
valori disponibili che prendono spesso la forma di frazioni (1:1,
4:3, 3:2, ... ecc.).
Questo fittizio divisore tra CdR e RAM viene chiamato in modi
diversi, a seconda del BIOS della scheda madre e questo non fa
che aumentare la confusione.
Infatti, nel BIOS Asus A8V Deluxe, che qui prendiamo a riferimento,
viene chiamato, in modo molto improprio, Memclock to CPU Ratio;
quando invece sarebbe stato molto più opportuno chiamarlo
Memclock to Reference Clock Ratio
Come si può notare, a ciascun rapporto viene fatta corrispondere
una frequenza di RAM (DDR). Tuttavia, ciò non significa
che le RAM avranno effettivamente quella velocità, ma indica
piuttosto la frequenza RAM che il sistema tenterà di mantenere
(agendo dinamicamente sul Divisore RAM applicato CPU) assumendo
un Clock di Riferimento (CdR) impostato al suo valore di "default",
200MHz.
In altre parole: se il CdR è a 200MHz e il Divisore Fittizio
"Memclock to CPU Ratio" è impostato a 4:3 (DDR
266), con un moltiplicatore CPU pari a x6 (quindi, frequenza CPU
pari a 1200MHz), il sistema imposterà il divisore RAM a
9, in modo che 1200/9 = ~133 (ovvero ~266 DDR) ;
Se CPU Multi = 8, avremo Divisore RAM = 12 (200*8/12 = ~133)
Se CPU Multi = 10, avremo Divisore RAM = 15 (200*10/15 = ~133)
Qui sopra vedete una tabella in cui, in giallo, vengono evidenziate
tutte le righe corrispondenti a quei Moltiplicatori CPU che, in
combinazione con il "Divisore Fittizio" 4:3 e un CdR
di 200MHz, mi danno dei valori di frequenza CPU e RAM che rientrano
tra i minimi e i massimi impostati.
Come si può osservare, solo alcuni dei moltiplicatori compresi
tra 7 e 12 mi consentono di avere delle frequenze di RAM di esattamente
133,33MHz (266 DDR), mentre agli altri corrispondono velocità
di memoria più o meno inferiori.
Se nella tabella introduciamo i moltiplicatori CPU intermedi,
vediamo che le cose non vanno tanto meglio di prima; addirittura,
con Moltiplicatore CPU pari a 7.5 , la RAM è scesa a 125MHz!.
Purtroppo non siamo in presenza di combinazioni "sfortunate";
queste variazioni al ribasso della frequenza RAM sono la conseguenza
del fatto che i Divisori RAM (colonna D2 della tabella) sono sempre
dei numeri interi e, dovendo scegliere, il sistema dà la
preferenza al divisore più alto che a quello più
basso, al fine di evitare che RAM possa superare la frequenza
di lavoro "selezionata" nel BIOS tramite il "Divisore
Fittizio".
Il "Divisore RAM"
La formula matematica con cui il sistema calcola il divisore
da applicare è la seguente:
Divisore RAM = Ceil (Moltiplicatore CPU / ("Divisore
Fittizio"))
La funzione matematica "Ceil" si può tradurre
con: "arrotondamento all'unità intera superiore"
(ad es.: 11,001 viene arrotondato a 12)
È qui opportuno ricordare che quello che nella formula
ho indicato con il nome di "Divisore Fittizio", nel
Bios Asus A8V viene chiamato "Memclock to CPU Ratio",
mentre nella tabella (per ragioni di spazio) "HT/RAM ratio",
intendendo con HT il Clock di base del Bus Hyper Transport, che
altri non è che il clock di riferimento di tutte le frequenze,
ovvero... il CdR.
Formula alla mano, a questo punto qualcuno potrebbe obiettare
che i conti non tornano.
Prendiamo ad esempio il caso con Moltiplicatore CPU = 6
Divisore RAM = Ceil (6 / (4:3)), quindi
Divisore RAM = Ceil (6 / 4 * 3), quindi
Divisore RAM = Ceil (4,5), quindi
Divisore RAM = 5
Ma nella tabella, colonna D2, si legge "9"... come
mai?
Il problema risiede sempre in quel margine di arbitrarietà
che rende liberi gli sviluppatori dei BIOS delle schede madri
di chiamare le "cose" a loro discrezione, creando così
i presupposti per confusione e fraintendimenti.
In effetti, il rapporto che nel BIOS Asus A8V viene indicato con
4:3, nel BIOS di altre ("Other") schede madri si trova
sotto forma di 2:3; ovvero:
A8V 1:1, Other 1:2
A8V 4:3, Other 2:3
A8V 3:2, Other 3:4
A8V 5:3, Other 5:6
A8V 2:1, Other 1:1
Nella pratica, però, anche A8V utilizza dei rapporti che
valgono la metà di quelli visualizzati nel setup del BIOS,
per cui alla fine... i conti tornano.
Il "Fattore HTT"
Per avere il quadro completo mancano solo alcune osservazioni in
merito al funzionamento dell'HTT, o Hyper Transport, ovvero l'FSB
dei sistemi Athlon64.
Come è stato detto sopra, la frequenza dell'HTT è
un multiplo del CdR.
La frequenza massima, nominale, che l'HTT è in grado di sostenere
dipende dal chipset della scheda madre; nel caso A8V la frequenza
è di 1000MHz, che, con un Clock di riferimento di 200MHz,
corrisponde ad un Moltiplicatore HT pari a 5.
Entrando nel setup del BIOS, è possibile modificare il Moltiplicatore
HT predefinito e impostarlo ad un valore inferiore; in questo modo,
aumentando il CdR non si rischia di overcloccare l'HTT.
Come si può vedere nell'immagine sopra, il nome che i programmatori
del BIOS A8V hanno scelto per questa opzione non è il più
appropriato.
La dicitura "HT Frequency" potrebbe indurre a credere
che quell'impostazione determini la frequenza effettiva dell'HT,
quando invece ciò che si va ad impostare è un moltiplicatore;
la frequenza effettiva dipenderà, come sappiamo, dalla
combinazione di CdR e Moltiplicatore HT.
Le opzioni disponibili sono, anche qui, riferite ad un "CPU
FSB Frequency" (il nostro CdR) di 200MHz, per cui le varie
frequenze nell'elenco non sono altro che il risultato dei vari
Moltiplicatori HT. Nel caso specifico, i moltiplicatori disponibili
sono: 1x, 2x, 3x, 4x, 5x.
Per mantenere l'HTT entro il suo normale limite (in genere
non c'è interesse nell'overcloccare l'HTT), è
necessario impostare un Moltiplicatore HT adeguato di modo
che CdR*"Moltiplicatore HT" non sia maggiore della frequenza
nominale dell'HTT.
Vale la pena di sottolineare che questo moltiplicatore, così
come il "Memclock to CPU Ratio", è un valore
"fisso" che si imposta da BIOS, non cambia con il
variare di altri parametri e non è modificabile da Windows
"on the fly", come invece è possibile per il
CdR (con ClockGen) o il "Moltiplicatore CPU" (tramite
CrystalCPUID).
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