TRITTICO DI CPU AMD (GUASTE-FAULTY)

CPU AMD K6-2 450

Una delle ultime CPU per Socket 7, ormai già abbandonato dalla Intel che produceva i processori PentiumII su Slot1.

Con questa CPU, che vantava un clock di 450MHz quando l'ultimo Intel Pentium prodotto per Socket7 arrivava a 233MHz, AMD si inseriva con forza nella nicchia di mercato di coloro che erano ancora dotati, o si accingevano ad acquistare, schede madri per Socket7, decisamente più economiche delle nuove schede madri con chipset Intel440 adatte ai nuovi provessori PentiumII.

Purtroppo questa CPU richiedeva una tensione Vcore di 2.2v a differenza di tutte le altre CPU intel che, nel migliore dei casi, richiedevano almeno 2,8v; pertanto solo le schede madri in grado di erogare i 2.2v erano in grado di supportare tale CPU. Non di rado ( come in questo caso ) una disattenzione nel settaggio dei ponticelli della scheda madre per l'impostazione del Vcore portava al danneggiamento irreversibile del processore.

CPU AMD ATHLON XP 2000 - AX2000DMT3C

Dopo il breve periodo dei processori per Slot1 Intel torna al socket (370) e AMD, a ruota, fa altrettanto passando dallo SlotA al SocketA (conosciuto anche come Socket462) .

Il SocketA segna l'inizio di una nuova serie di CPU AMD in cui si inserisce questo esemplare con core Palomino costruito con tecnologia a 0.18micron.

Con gli AthlonXP AMD finisce di distinguere i suoi processori Athlon sulla base della frequenza di clock di lavoro e comincia ad utilizzare il Performance Rating: un numero che creerà non poche confusioni tra gli acquirenti.

Questa CPU contrassegnata con PR 2000, era venduta sul mercato per lavorare ad una frequenza di 1667MHz. AMD, a differenza di Intel, non aveva ancora cominciato a bloccare in modo irreversibile i moltiplicatori dei suoi processori, pertanto gli AthlonXP Palomino davano ampie possibilità di configurazioni in overclock guadagnandosi, anche per questo motivo, il favore di una buona fetta di utilizzatori.

Purtroppo gli AthlonXP di questa generazione soffrivano di una forte produzione di calore che si concentrava sulla piccola superficie del core. Una errata installazione del dissipatore potevano in pochi secondi portare il processore a raggiungere temperature di centinaia di gradi e ( come in questo caso ) a guastarsi definitivamente.

CPU AMD ATHLON XP Mobile 2800 - AXMJ2800FHQ4C

Nell'offerta di processori AthlonXP quelli Mobile presentavano caratteristiche uniche.
Pensati per le esigenze dei computer portatili, i processori della serie Mobile dovevano essere in grado di variare la loro frequenza di lavoro secondo le necessità mantenendo, quando possibile, quella più bassa per diminuire i consumi di energia, aumentare l'autonomia della batteria e, non ultimo, limitare la produzione di calore.

Pertanto i processori Mobile, a differenza dei loro "colleghi" destinati ai PC Desktop, non avevano il moltiplicatore bloccato in fabbrica ed erano in grado di resistere a temperature di lavoro superiori.

Questo esemplare con PR 2800 è dotato di core Barton caratterizzato da una superficie di core visibilmente più grande del Palomino a causa della presenza di una memoria cache L2 di dimensione doppia ( 512KB contro i 256 del Palomino ).

Purtroppo il contatto diretto del core con il dissipatore su di una superficie così limitata portava a pressioni enormi che potevano facilmente causare, al momento dell'installazione o della rimozione del dissipatore, la scheggiatura del core ( come in questo caso ). Spesso la scheggiatura non era sufficiente a rendere inservibile il processore ma, pare, che avesse come conseguenza l'aumento sensibile della temperatura di esercizio.